HOME

archivio NOTIZIE

I greci le chiamavano etere, per noi sono puttane. Il concetto resta quello

 

 

Verona, 500 euro di multa a tre clienti di

 

prostitute. Quando torneranno le case chiuse?

 

 

TOLLERANZA ZERO – Il sindaco leghista Flavio Tosi ha firmato l'ordinanza che prevede la multa per i clienti delle prostitute e i vigili della città la stanno facendo rispettare: sono già tre le sanzioni (da 500 euro l'una) comminate a due veronesi e a un marocchino

di Ersilio Mattioni

VERONA (4 agosto 2008) – Non ha perso tempo il sindaco leghista Flavio Tosi, famoso perché sulla tolleranza zero predica bene e razzola meglio ancora. Parliamo dell’ordinanza del primo cittadino che prevede la multa per i clienti delle prostitute. Così, ieri notte, gli agenti di polizia locale hanno comminato tre salatissime sanzioni da 500 euro l’una a due veronesi e a un marocchino (residente in città) sorpresi in compagnia di giovani prostitute nel quartiere dello stadio comunale.

 

Pugno di ferro, dunque. E un eterno dibattito che si riapre: è giusto multare i clienti per scoraggiare la prostituzione sulle strade? Difficile rispondere con un sì o con un no. Il problema è complesso e investe le scelte individuali: se una donna vuole vendere il proprio corpo, libera di farlo. Purché non sia una schiava, perché in questo caso la questione cambia e ha poco a che fare con la libera scelta. Di dibattito in dibattito, si torna sempre allo stesso punto: la riapertura delle case chiuse.

 

Ora, lo sanno tutti che sarebbe questa la soluzione. Lo sarebbe per tanti motivi. Noi ne indichiamo tre. Primo: la sicurezza, l’igiene e l’incolumità sia dei clienti sia della donna che decide di prostituirsi. Secondo: la garanzia che quella stessa donna compia una scelta libera e consapevole. Terzo: il pagamento delle tasse sui guadagni del mestiere più antico del mondo (e se è il più antico, un motivo ci deve pur essere). Insomma, se lo Stato controlla, tutto gira meglio. Se lo Stato si limita a tollerare (o a multare i clienti), il problema resterà, più o meno, tale e quale.

 

Ma se parlate in Italia di riaprire le cosiddette case di tolleranza, sarete sommersi dal coro scomposto dei benpensanti, ad arte sobillati dai preti. Sono gli stessi che impediscono alla nostra povera nazione di legiferare sui diritti civili e individuali. Poi loro, a puttane, ci vanno eccome! Ma quelli sono vizi privati, mentre le pubbliche virtù sono fatte salve. Alla chiesa va bene così. E non staremo a farvi il pippone su quanto ipocrita è il mondo clerical-conservatore: lo sapete già.

 

Le nostre sono opinioni. Nulla più. Con una considerazione conclusiva: viene sempre sottovalutata la funzione sociale e consolatrice delle prostitute. Nella culla della civiltà, presso i greci, si chiamavano etere, da noi puttane. O tempora o mores.

TORNA SU