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IL SEGRETARIO DELLA LEGA A MAGENTA PER UN CORTEO ANTI IMMIGRAZIONE: "GIRIAMO LE BARCHE", SHOW DAL PALCO DEL VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE, FABRIZIO CECCHETTI: "CI FANNO GIRARE LE PALLE"

Salvini difende Maroni e la sua compagna assunta in Regione. Affondo contro gli immigrati, attacco a Renzi, insulti ad Alfano: "E' uno sveglione, un pupazzo"

 

 

 

di Ersilio Mattioni

 

MAGENTA (MILANO) - 14 luglio 2014 Dall’avviso di garanzia al governatore Roberto Maroni (“perché la Lega dà fastidio”) all’assunzione della sua compagna in Regione a 70 mila euro l’anno, passando per il premier Matteo Renzi definito “un aspirante dittatore” e per il ministro degli Interni Angelino Alfano, bollato senza giri di parole come “uno sveglione che non se neppure di essere al mondo”. Sono toni alti, quelli del segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, ieri sera a Magenta per partecipare a un corteo anti immigrati.

IMMIGRAZIONE FUORI CONTROLLO – La virata padana verso posizioni oltranziste nei confronti degli stranieri non è una novità. Così Salvini rincara la dose: parla di rischio Ebola, di “girare le barche” per rimpatriare i migranti e punta il dito contro la chiesa: “Se qualche Caritas e qualche vescovo vogliono aiutare queste persone (nello specifico, cento profughi ospitati nell’ex pensionato ‘La Vincenziana’, ndr), va benissimo. Lo facciano con i loro quattrini”. Il segretario della Lega, che di recente ha visitato il centro d’accoglienza di Catania, è lapidario: “Spendiamo 160 mila euro al giorno per pagare vitto, alloggio, parabola e campi da golf a gente che sbarca a Lampedusa. Basta, non ce n’è più. Non è da brave persone spendere 10 euro per un disabile italiano e 40 per un immigrato. Oltretutto è gente che rischia la vita e ogni morto pesa sulla coscienza di Renzi e Alfano”. E’ il ministro degli Interni il bersaglio preferito da Salvini: “Quanto ci costa ‘mare nostrum’ di quello sveglione di Alfano? Renzi, sull’immigrazione, manda avanti lui, che è un pupazzo”. Non che il premier sia al riparo dagli strali leghisti. “Tra poco vedremo Renzi a petto nudo che miete il grano. Da Bruxelles e da Berlino gli hanno detto: ‘L’Italia è messa male, la Lombardia era una carogna difficile da combattere. Vai avanti così, più tasse e più immigrati, che riusciremo a ridurre in braghe di tela anche la Lombardia’. Ma io non ho voglia di arrendermi e se teniamo duro, gli facciamo un culo così”.

LA COMPAGNA IN REGIONE – Sul caso della sua fidanzata, Giulia Martinelli, assunta al Pirellone a 70 mila euro l’anno nello staff dell’assessore al Welfare Maria Cristina Cantù, Salvini ostenta indifferenza: “L’ho accompagnata in ufficio stamattina, la accompagnerò anche domani. Ha fatto un concorso pubblico regolare e trasparente 4 anni fa, lavorando all’Asl con l’allora direttrice Cantù, che oggi è assessore in Regione. Ha solo la sfiga di essere la mia compagna. Se ha vinto il concorso, vuol dire che è brava”. Tra vincere un concorso all’Asl e ottenere un super incarico al Pirellone ce ne corre, ma ci pensa il vicepresidente del consiglio regionale, Fabrizio Cecchetti, a mandare tutto in vacca urlando dal palco: “Salvini ha subito un attacco vergognoso perché ci sta facendo crescere nei sondaggi. Qui si tira in ballo anche la famiglia. E questo fa girare le palle”.

EXPO, MARONI INDAGATO – Nessuna dichiarazione nel merito dell’indagine che ho coinvolto Maroni per presunte irregolarità su due contratti Expo. Il governatore ha ricevuto un avviso di garanzia dalla procura di Busto Arsizio per “induzione indebita a dare o promettere utilità”. In altre parole, Maroni e il suo capo segretaria Giacomo Ciriello avrebbero fatto elargire “indebite utilità economiche” a Mara Carluccio e Maria Grazia Paturzo “non essendo riusciti a collocarle presso lo staff del presidente, in quanto la loro assunzione sarebbe stata soggetta ai controlli della Corte dei Conti sulla Regione”. Per Salvini “sono motivazioni ridicole. Maroni ha dichiarato di essere a disposizione dei magistrati, lo chiamino domani e lo ascoltino. La verità è che la Lega ha ricominciato a dare fastidio e allora ce ne indagano uno al giorno. Attenti, se un leghista si mette le dita nel naso, prende l’ergastolo; se sbaglia la raccolta differenziata, prende 3 anni di lavori forzati”. Anche per l’assessore regionale al Bilancio, Massimo Garavaglia, si tratta “di un evidente attacco politico che non sta né in cielo né in terra”. Ma la lettura più fantasiosa è ancora una volta di Cecchetti, che scomoda Scozia e Catalunya: “Da quando Maroni ha osato dire che vuole dare la parola ai lombardi per parlare di autonomia, hanno cominciato a rompergli le palle su Expo”.

 
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