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Regione Lombardia: il mega stipendio degli eletti, con rimborsi forfettari per viaggi fantasma La casta colpisce ancora Ai consiglieri regionali, nel mese di maggio, 12mila euro (netti) per tre giorni di lavoro. E a giugno non hanno ancora deciso se e quando cominciare a lavorare
PIRELLONE - La sede di Regione Lombardia, a Milano. Per raggiungerla venti volte al mese un consigliere percepisce 4mila euro. Ma quel denaro gli viene accreditato sul conto corrente in ogni caso, anche se quel mese se ne sta in vacanza
MILANO (4 giugno
2010)
– La casta colpisce ancora, stavolta in Regione Lombardia. Alla
faccia delle belle parole sui fondi anti crisi, sul taglio ai costi
della politica, sugli accorati appelli a fare sacrifici. Il punto è
proprio questo: i sacrifici. Che sono sempre in capo ai cittadini,
perché i politici, al contrario, continuano sereni a varcare il
confine della decenza. L’ultimo esempio arriva dal Pirellone. Nel
mese di maggio i consiglieri regionali hanno ‘lavorato’ tre giorni:
tre sono state infatti le sedute di Consiglio e zero quelle di
commissione. Ciò nonostante, il primo giugno, si sono visti
accreditare sul proprio conto corrente uno stipendio netto di oltre
12mila euro. Come si arriva a tanto? Semplice, 8mila euro di
indennità di carica e 4mila di rimborsi. Cosa c’è da rimborsare per
tre giorni di lavoro? Nulla. Ma i rimborsi sono forfettari: si
calcola cioè che un consigliere regionale, per raggiungere la sede del
Pirellone venti giorni al mese, abbia diritto a 4mila euro. E se ci
va solo tre giorni (o se non ci va proprio, magari perché è in
vacanza), fa niente: quei soldi gli vengono comunque corrisposti.
A rendere noto
l’ammontare dello stipendio è stato il giornalista Fabio Pizzul,
direttore di Radio Marconi ed eletto in Regione come indipendente
sotto le insegne del Pd. Pizzul, come aveva promesso in campagna
elettorale, ha rinunciato a una parte dello stipendio, versando 1000
euro al Pd regionale, 800 a quello provinciale e 1500 in
beneficenza. E’ stato di parola, essendo persona seria. E noi che lo
conosciamo, non ce ne stupiamo affatto. Ma Pizzul (dalle pagine del
suo blog www.fabiopizzul.it) ha pure lanciato un grido d’allarme:
“Fateci lavorare!” Spiegando: “Neppure martedì prossimo sarà
convocato il Consiglio. Passi, si fa per dire, la mancata
convocazione di questa settimana a causa del ponte del 2 giugno. Ma
che per ben due settimane di fila il consiglio non si ritrovi e
proprio nella fase iniziale della sua attività, mi sembra
francamente incomprensibile. E meno male che il presidente Davide
Boni aveva dichiarato solennemente di voler sostenere a spada tratta
la soggettività e il protagonismo del consiglio regionale. A questo
si aggiunge il fatto che neppure le commissioni hanno iniziato a
lavorare. Nei corridoi si dice che il Pdl non abbia ancora
consegnato l’elenco dei consiglieri per le varie commissioni. Che
sia forse perché non riesce a trovare un accordo?” Insomma, 12mila euro nel mese di maggio per tre sedute di consiglio e zero di commissione. Mentre nel mese di giugno i consiglieri non hanno ancora deciso se e quando cominciare a lavorare. Nota a margine. Nessun organo di informazione (carta stampata, radio o tv) ha dato notizia delle ultime mirabolanti gesta della casta. Meglio non disturbare.
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