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ALFREDO CELESTE AVEVA QUERELATO I DUE GIORNALISTI, CHIAMANDOLI PER MESI "CALUNNIATORI"

Ersilio Mattioni ed Ester Castano non hanno diffamato l'ex sindaco di Sedriano. Per il Tribunale "il fatto non sussiste". Riconosciuto il lavoro, serio e documentato, di Libera Stampa l'Altomilanese

 

CRONISTI E AMICI - Il direttore di Libera Stampa l'Altomilanese Ersilio Mattioni con la cronista Ester Castano fotografati a Magenta nel 2012 nel corso di una manifestazione organizzata dalla Carovana Antimafia 

 

BIELLA - 18 dicembre 2013 Ersilio Mattioni ed Ester Castano non hanno diffamato né l'ex sindaco di Sedriano Alfredo Celeste (che tra l'altro resta imputato per corruzione nell'inchiesta sui rapporti tra politica e mafia) né il suo avvocato Giorgio Bonamassa. Lo ha deciso stamattina il Giudice per l'udienza preliminare del tribunale di Biella, presso il quale Mattioni e Castano (direttore di ‘Libera Stampa l’Altomilanese’ e giornalista della medesima testata) erano imputati per diffamazione pluriaggravata per una lunga serie di articoli oggetto di querela da parte degli stessi Celeste e Bonamassa. Il Gup Claudio Passerini ha disposto "il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste", accogliendo in toto le tesi della difesa.

Mattioni e Castano hanno dichiarato: “E’ un'assoluzione netta e senza ombre, che testimonia come ‘Libera Stampa L'Altomilanese’ abbia condotto e conduca le sue inchieste sempre in modo serio e documentato. Dedichiamo questa vittoria a tutti gli amici e i colleghi che in questi mesi non ci hanno mai fatto mancare affetto e solidarietà, agli amici di Ossigeno per l'informazione, di Stampo Antimafioso, della Carovana Antimafia e della Federazione Nazionale Stampa Italiana, dell'Unione Nazionale Cronisti Italiani, dell'Ordine dei Giornalisti e delle tante associazioni antimafia che nei momenti di difficoltà si sono strette a noi in un sentito abbraccio, oltre che dei tanti colleghi, spesso precari, querelati pretestuosamente. In questi mesi, da imputati, abbiamo sopportato in silenzio la campagna denigratoria dell’ex sindaco Celeste, unicamente volta a delegittimare e denigrare la nostra attività di cronisti. Non abbiamo mai strillato al complotto e ci siamo difesi in aula producendo i documenti del nostro lavoro, che ora può continuare con più serenità”.
 

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