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ERSILIO MATTIONI E FRANCESCO COLOMBO ERANO STATI DENUNCIATI DA CHI OFFRI' 300 VOTI IN CAMBIO DI 30.000 EURO IN APPALTI PUBBLICI. IL GIP: "L'INCHIESTA GIORNALISTICA HA RILEVANZA GIUDIZIARIA"

Mafia e politica: assolti i due cronisti di 'Libera Stampa l'Altomilanese' che svelarono il tentativo della 'ndrangheta di truccare le elezioni 2009 a Inveruno, comune dell'hinterland milanese

 

 

DI NUOVO ASSOLTI - Cade l'ennesima querela pretestuosa contro i cronisti di 'Libera Stampa l'Altomilanese'. Nella foto il direttore Ersilio Mattioni (a sinistra) con il redattore Francesco Colombo, freschi di assoluzione dopo aver sollevato il caso dei voti sporchi a Inveruno, dove nel 2009 personaggi vicini alla 'ndrangheta cercarono di truccare le elezioni del piccolo comune dell'hinterland milanese   

 

a cura della redazione di 'Libera Stampa l'Altomilanese'

 

MILANO - 17 gennaio 2014 Il Gip del Tribunale di Biella, Claudio Passerini, ha archiviato l’ennesima querela pretestuosa contro il direttore di ‘Libera Stampa l’Altomilanese’ Ersilio Mattioni e il giornalista Francesco Colombo che, nel 2012, pubblicarono un’inchiesta sul tentativo di truccare le elezioni del 2009 nel comune di Inveruno (Milano) da parte di soggetti vicini alla ‘ndrangheta. I due giornalisti sono stati difesi dagli avvocati Elena Eliana Fongaro e Cristiano Patrizio Beltrami dello Studio Legale Doria 3 di Milano.

Il Gip scrive: “Nulla risulta falsamente esposto, con particolare riguardo alle frequentazioni riferite alla parte offesa, rinvenendosi nei fatti esposti unicamente un’approfondita indagine giornalistica, con risvolti anche giudiziari”. E ancora: “L’articolo si limita a riferire che alcune famiglie, tra cui quelle della parte offesa, collegate alla ‘ndrangheta, avrebbero prospettato a politici locali fatti inquadrabili nel cosiddetto voto di scambio”. (LEGGI L’ORDINANZA INTEGRALE)

Dopo l’assoluzione dalle false accuse dell’ex sindaco di Sedriano Alfredo Celeste (indagato per corruzione nell'inchiesta sui rapporti tra politica e mafia), un altro pezzo di verità viene scritto sul lavoro dei cronisti di ‘Libera Stampa l’Altomilanese’. Il direttore Ersilio Mattioni e il giornalista Francesco Colombo hanno deciso di spedire gli articoli e il dispositivo di archiviazione del Gip Passerini alla Direzione distrettuale antimafia di Milano, affinché valuti l’opportunità di aprire una nuova inchiesta per approfondire la compravendita di voti alle elezioni 2009 di Inveruno (concluse con la vittoria del Pdl per soli 55 voti). In base alla ricostruzione dei cronisti, che il Tribunale ha riconosciuto essere corretta, venne offerto un pacchetto di 250-300 voti in cambio di 30.000 euro in vari appalti pubblici (LEGGI GLI ARTICOLI DEL 2 NOVEMBRE 2012). I vincitori delle elezioni assegnarono in effetti senza gara un lavoro da 15.000 euro a un’azienda edile di uno dei soggetti che, nelle settimane precedenti alle elezioni, aveva offerto quel pacchetto di voti sporchi. Gli attuali amministratori hanno sempre sostenuto che si trattò di pura coincidenza. Per la cronaca, va inoltre segnalato che, quando Mattioni e Colombo cercarono di accedere ai vecchi documenti contabili, la giunta Pdl reagì approvando una nuova delibera e stabilendo che sarebbe stato necessario pagare 10 euro a foglio (per un totale di 2710 euro) per consultare atti pubblici più vecchi di 5 anni. (LEGGI L'ARTICOLO DI APPROFONDIMENTO SU QUESTO TEMA). Di fatto le vecchie delibere e determine di spesa furono blindate.

Mattioni e Colombo hanno dichiarato: “L’archiviazione disposta dal Gip di Biella è inequivocabile. Non solo riconosce la serietà e il rigore dei nostri articoli, ma stabilisce che i fatti da noi riportati hanno rilevanza giudiziaria. Da ciò la scelta di mandare tutto alla Direzione distrettuale antimafia. Dedichiamo questa nuova vittoria a tutti gli amici e i colleghi che in questi mesi non ci hanno mai fatto mancare affetto e solidarietà, agli amici di Ossigeno per l'informazione, di Stampo Antimafioso, della Carovana Antimafia e della Federazione Nazionale Stampa Italiana, dell’Ordine dei Giornalisti e ai tuoi i colleghi che, freelance come noi, scrivono, spesso inascoltato o peggio denigrati, sulle infiltrazioni della malavita organizzata nelle grandi città e nei piccoli comuni. La dedichiamo inoltre a quei cittadini di Inveruno che ci hanno aiutato a ordinare i fatti, nonché ai consiglieri di opposizione Sara Bettinelli e Maria Zanzottera che ci hanno aiutato a reperire tutti i documenti necessari alla nostra inchiesta. Il nostro lavoro, ora, può continuare con più serenità”.

 

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