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Alla Camera di Commercio dicono che la società non esiste. Esiste invece una partita iva e un'associazione, in teoria senza scopo di lucro. Poi c'è un elenco clienti: quasi tutte società pubbliche, baracconi che andrebbero aboliti

Ticino Comunicazione, strana società di tre giornalisti sanzionati dall'ordine per doppio lavoro e conflitto d'interessi

 

TROMBATI ECCELLENTI - Da sinistra: Emilio Garascia (Pdl), Simone Gelli e Silvia Scurati (Lega), Pino Bravin (Pd) e Roberto Albetti (Pdl). Sono tutti ex candidati sindaci che si sono affidati a Ticino Comunicazione e che hanno tutti perso le elezioni comunali. In alto a sinistra: i tre soci di Ticino Comunicazione, Provera, Garavaglia e Valenti. Nel 2009 l'ordine dei giornalisti li ritenne responsabili di conflitto d'interessi

 

di Ersilio Mattioni

 

MAGENTA (17 giugno 2013) – Doppio lavoro e conflitto d’interessi. In pratica, incassavano soldi da un politico o da un ente attraverso una società di comunicazione e poi, come se nulla fosse, scrivevano articoli su giornali indipendenti parlando di quello stesso politico o di quello stesso ente. Così nel 2009 l’ordine dei giornalisti bacchettò i tre soci della Ticino Comunicazioni: l’ex socialista Fabrizio Garavaglia e Fabrizio Provera se la cavarono con un “avvertimento”, mentre Fabrizio Valenti si beccò una “censura”. E’ strana la Ticino Comunicazioni. Ha un sito internet con tanti clienti, pochi privati e molti pubblici: dal comune di Robecco a quello di Castano Primo, dalla Cisl di Legnano al Consorzio dei Navigli, passando per l’Asl Milano 1, la società pubblica a guida leghista E2sco, il democristianissimo Centro Kennedy di Magenta, l’abbiatense Amaga, l’Asm e, per non farsi mancare nulla, pure i cavatori del colosso Ecoter. Ticino Comunicazione sembra la classica società a scopo (legittimo) di lucro. Però di detta società non v’è traccia. Alla Camera di Commercio rispondono così: “Da noi non si sono mai registrati, non c’è nulla in nessuno dei nostri database”. E allora, di chi stiamo parlando? C’è una partita iva, quella sì. Ma non si capisce a chi sia intestata. E poi c’è l’Associazione Professionale Ticino Comunicazione. Che, essendo appunto un’associazione, non può avere scopo di lucro. Cos’è Ticino Comunicazione, un gruppo di volontari che, come riportato sul sito web, “nasce nel 2004 come strumento al servizio delle imprese, consorzi, enti pubblici, società di servizio”? Uno staff di tre giornalisti che lavorano gratis? Attendiamo risposte.

 

Di sicuro c’è che lavorano. E che, a giudicare dall’elenco clienti, il conto lo paghiamo noi, perché la stragrande maggioranza dei soggetti che si rivolgono a Ticino Comunicazione sono pubblici, spesso ‘baracconi’ che gravano sulle spalle dei cittadini e che i liberali, quelli seri, vorrebbero abolire. Diverso il rapporto che i comunicatori ticinesi hanno instaurato con Regione Lombardia, in particolare con il chiacchierato consigliere Pdl Alessandro Colucci. In questo caso è Garavaglia a tenere i contatti: il solito vecchio giro socialista. Ma ognuno dei tre cronisti ha il proprio politico di riferimento, dal quale si ricevono compensi. A Provera, per esempio, pensa da anni il vicepresidente della Provincia di Milano, il larussiano Umberto Maerna, mentre a Valenti ha pensato fino a qualche mese fa l’ex consigliere regionale Sante Zuffada, oggi senatore Pdl. Si fatica a credere che giornalisti a libro paga dei politici (il che, ben inteso, è legittimo) possano pensare di accreditarsi come opinionisti autorevoli su giornali o siti web, arrivando al punto di bacchettare i loro colleghi, colpevoli a loro occhi di essere indipendenti. Che il mondo, da un po’ di tempo, giri al contrario, è un fatto acclarato. Ma qui si passa il confine della decenza.

 

Altro capitolo, forse il più gustoso, riguarda le campagne elettorali. I candidati che si affidano a Ticino Comunicazione sono scarsi o sfortunati, perché perdono tutti con pochissime eccezioni. Nel 2009, a Vanzaghello, l’aspirante sindaco Pdl Emilio Garascia aveva già in fresco lo spumante. Peccato che l’efficace campagna dei ticinesi l’abbia relegato sui banchi dell’opposizione. Non è andata meglio a Simone Gelli, candidato sindaco leghista nel 2012 a Magenta: escluso dal ballottaggio. Ma i veri capolavori sono quelli di San Vittore Olona nel 2009 e di Abbiategrasso nel 2012: qui la Ticino Comunicazione riesce a far perdere due sindaci uscenti, Pino Bravin (Pd) e Roberto Albetti (Pdl). Ci voleva impegno. L’ultima performance è di pochi giorni fa, la candidata di Lega e Pdl a Bareggio, Silvia Scurati, crolla al ballottaggio, bruciando un vantaggio di 11 punti al primo turno. Voi non ci crederete, ma sul blog dei tre soci di Ticino Comunicazione non ne viene data notizia. Di articoli su Bareggio e sulla corsa di Silvia ce ne sono in abbondanza. Il risultato finale, però, viene ignorato. Un’altra brutta caduta di stile.

 

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