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Il web diventa sempre più strumento di comunicazione politica: qualcuno le teme?

Croazia, un uomo crea un gruppo su Facebook contro il capo del governo: arrestato!

 

CHI HA PAURA DI FACEBOOK? – In Croazia un uomo è stato arrestato con una falsa accusa e subito rilasciato. Ma lo scopo del suo arresto era intimidatorio: il governo non ha gradito la creazione di un gruppo su Facebook contro il primo ministro

di Irene Rinaldi

ZAGABRIA (Croazia), 17 dicembre 2008 – Facebook è il boom del momento. Il social network nato ad Harvard è esploso in tutto il mondo e conta più di 160 milioni di utenti (in Italia ci sono più di quattro milioni di iscritti). Ormai ne parlano tutte le televisioni e i giornali. Nei giorni scorsi se n'è parlato anche in Croazia, dove un uomo, Nikša Klecak, è stato arrestato per aver fondato un gruppo su Facebook dal titolo "I bet I can find 5,000 people that hate the Prime minister", ovvero "scommettiamo che trovo cinquemila persone che odiano il primo ministro". Ovviamente la motivazione ufficiale non è stata quella di aver creato un gruppo contro il primo ministro croato, Ivo Sanader. L’accusa della polizia è stata, infatti, la detenzione di materiale legato al nazismo e alla pornografia infantile. Klecak è stato rilasciato poco dopo per mancanza di prove.

Negli ultimi mesi il premier Ivo Sanader è stato al centro di numerose polemiche per la propria politica economica anti-crisi e per la ripresa delle tensioni con la Serbia. Molte persone hanno così iniziato a protestare in Croazia e anche su Facebook sono comparsi i primi gruppi di protesta. L’arresto di Kleckak ha confermato le tesi di chi teme che in Croazia ci sia un attacco alla democrazia. L’iniziativa mostra come i siti social network, Facebook in testa, siano diventati un ottimo veicolo per manifestare il dissenso politico in Rete. Una novità che dimostra come la rete possa farsi strumento politico reale, quando il numero degli utenti raggiunge la necessaria massa critica e quando gli utenti riescono a coagularsi attorno ad un progetto comune.

Se Obama ed altri politici hanno già impiegato la rete per trasmettere i loro messaggi, non diversamente da come hanno impiegato la televisione ed altri media, questa esperienza croata dimostra che la strada è ormai aperta perché la rete diventi un luogo di proposta, elaborazione e iniziativa politica.
 

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